A Locarno una tavola rotonda sui rapporti tra cultura e media
Servizio comunicazione istituzionale
Nell'ambito del progetto di promozione della lettura "Chilometro zero", venerdì 9 agosto la Biblioteca cantonale di Locarno ha accolto una tavola rotonda sui rapporti tra cultura e media, intitolata "20 di cambiamento". Tra i relatori presenti è intervenuto anche Gabriele Balbi, Prorettore per la formazione e la vita universitaria dell'Università della Svizzera italiana (USI).
L'evento ha avuto luogo in occasione della ventesima pubblicazione della collana "Quaderni" della Divisione della cultura e degli studi universitari ("Cultura nei media. Tra linearità verticali e reti orizzontali). Il dibattito sul tema, aperto al pubblico e moderato dal direttore delle Biblioteche cantonali Stefano Vassere, ha visto intercalarsi diversi operatori del settore. Tra loro, come detto, il professore dell'USI Gabriele Balbi, ma anche il giornalista Aldo Bertagni, Lorenzo Erroi (responsabile di Cultura e Società presso la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana), Paride Pelli (direttore del quotidiano "Corriere del Ticino") e Carlo Silini (direttore del settimanale "Azione"). La mattinata è inoltre stata animata dal saluto della Consigliera di Stato e Direttrice del Dipartimento dell’educazione della cultura e dello sport Marina Carobbio Guscetti, e un intervento introduttivo della Direttrice della Divisione della cultura e degli studi universitari Raffaella Castagnola Rossini.
Nell'ambito del suo contributo, il professore Gabriele Balbi ha presentato il capitolo intitolato "I mercati dei media: trend globali, svizzeri e locali", da lui redatto assieme al collega Colin Porlezza, professore assistente senior di giornalismo digitale presso l'Istituto di Media e Giornalismo (IMeG) dell'USI. Nello specifico, la sezione tratta i principali cambiamenti avvenuti nel mondo dei media nel corso degli ultimi decenni, soffermandosi in particolare su temi come le nuove tecnologie, i nuovi attori di mercato come le Big Tech e le nuove abitudini e pratiche sociali (consumo in movimento, frammentazione dei consumi, ecc.). Balbi e Porlezza, nella loro analisi, hanno ricercato i trend principali sia a livello globale, sia nell'ambito nazionale e locale, individuandone vari. Tra questi, due in particolare. In primis il fatto che le Big Tech siano ormai diventate aziende di media a tutti gli effetti, super concentrate e in grado di accaparrarsi la maggior parte delle pubblicità. In secondo luogo, il fatto che quote di investimenti pubblicitari sempre più crescenti vengono direzionate verso queste grandi compagnie, piuttosto che verso i media tradizionali. Non a caso la domanda principale, fil rouge dell'evento e a cui la tavola rotonda ha provato a dare una risposta nel corso del dibattito, è stata quale impatto abbia il quadro dipinto poc'anzi sul giornalismo culturale.
Il volume "Cultura nei media. Tra linearità verticali e reti orizzontali" è disponibile online cliccando sul seguente link: https://dam-pub.ti.ch/damws/getAsset?configId=lbd&size=512&id=1441